Giovan Ombrello Photography
La mia fotografia nasce da uno spirito estremamente libero, imprevedibile, istintivo. Tutto ciò che sta attorno mi attrae, incuriosisce il mio essere parte di quel momento, a volte irripetibile, lo scatto rappresenta il culmine di quello che in quel preciso istante da forza al mio coinvolgimento emozionale. La mia ricerca non è solo quella del soggetto, delle forme e delle luci, deve vivermi dentro …. emozionarmi…… solo allora so che essa è parte del mio sogno.
Un pò di me
M’interesso di fotografia dal 1979.
Nei primi anni seguo moltissimi corsi in Francia, Palermo, Milano, soprattutto per quanto concerne il linguaggio fotografico e la stampa in bianco nero, negli stessi anni inizio la collaborazione con vari fotografi che hanno avuto un peso importante nella mia crescita personale e professionale. Varie ricerche con le Polaroid e sulla manipolazione del materiale sensibile immediato mi consentono di realizzare diverse mostre in Italia e all’estero. Fondatore dell’associazione Palermofoto ne è docente presso la scuola di fotografia dal 1995. Si occupa di fotografia subacquea sin dagli anni dell’analogico, l’amore per il mare è la fotografia non potevano vivere separati, ma solo negli ultimi anni è diventata quasi la parte più consistente del mio lavoro. Collaboro con riviste di turismo, libri, giornali, e siti internet. Ho partecipato a diverse esposizioni fotografiche collettive e mostre personali in Italia e all’estero. Da anni sono docente nei corsi di camera oscura, tecnica di base e fotografia subacquea presso Palermofoto. Fondatore e responsabile del Campus Isola di Linosa. Responsabile del gruppo Acsimare/Acsi Matteotti mi occupo di educazione ambientale, salvaguardia del mare e di fotografia subacquea, curatore della rassegna fotografica “Palermofoto”.
Attività Subacquea
Moltissimi brevetti subacquei conseguiti negli anni Istruttore Fipsas/Cmas, Istruttore ESA, Istruttore Photo Diver e Operatore Tecnico Archeologia Subacquea, DAN OXYGEN PROVIDER, HSA Italia (Associazione nazionale attività subacquee e natatorie per disabili) Istruttore attività natatorie, OPEN WATER DIVE BUDDY HSA (Associazione nazionale attività subacquee e natatorie per disabili, MARES pronto intervento sulle attrezzature tecniche per immersione, NATURALIST DIVER, Scientific Diver PTA, Nitrox Diver, Extended Range Diver NADD, Safari Fotosub Agonistico.
«Per me la fotografia è un’arte dell’osservazione. Si tratta di trovare qualcosa di interessante in un luogo ordinario.
Elliot Erwitt
La fotografia non è cambiata dalle sue origini, eccetto che negli aspetti tecnici, che per me non rivestono particolare interesse.
La fotografia sembra essere un’attività facile; infatti, è un processo vario ed ambiguo, nel quale l’unico comune denominatore dei praticanti è lo strumento.
Quel che emerge da questa macchina che registra la realtà non sfugge alle costrizioni economiche di un mondo di sprechi, di tensioni che diventano sempre più intense e con conseguenze ecologiche demenziali.
La fotografia “confezionata” o di scena non m’interessa e se esprimo un giudizio, può valere solo a livello psicologico o sociologico.
Ci sono quelli che fanno fotografie preordinate e quelli che vanno fuori a scoprire l’immagine e a catturarla.
Per me la macchina è un quaderno per gli schizzi, uno strumento d’intuizione e spontaneità, il padrone dell’istante che – in termini visivi – s’interroga e decide simultaneamente. Al fine di “dare un significato” al mondo, uno deve sentirsi coinvolto in ciò che inquadra nel mirino.
Questa attitudine richiede concentrazione, disciplina mentale, sensibilità e senso geometrico e attraverso una grande economicità di mezzi che si arriva alla semplicità d’espressione.
Si devono fare fotografie con il più grande rispetto per il soggetto e per se stessi.
Fare fotografia è trattenere il respiro quando tutte le proprie facoltà convergono di fronte alla realtà che fugge e in quel momento che eseguire alla perfezione un’immagine diventa una grande gioia fisica ed intellettuale.
Fare fotografia significa riconoscere – simultaneamente ed in una frazione di secondo – sia il fatto in se stesso che la rigorosa organizzazione delle forme percepite visivamente, che danno al fatto il suo significato, è mettere la testa, l’occhio e il cuore sulla stessa linea di mira.
Per quanto mi riguarda, fare fotografia è un mezzo di comprensione che non può essere separato dagli altri mezzi d’espressione visiva, è un modo di urlare, di liberarsi, non di provare o affermare la propria originalità.
E’ un modo di vivere. – Henry Cartier Bresson